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In merito alle recenti aurore boreali verificatesi a latitudini insolite la rete si è scatenata coi commenti ed ovviamente l’ipotesi più gettonata è il famigerato progetto Haarp.

Ma che cos’è esattamente?

Il progetto Haarp ( High Frequency Auroral Research Program) è nato nel 1990 per ampliare le conoscenze sull’atmosfera terrestre e per studiare la propagazione delle onde radio.

In pratica vengono usati piccoli trasmettitori radio a bassa frequenza per riscaldare piccole porzioni della ionosfera.

Ciò causa sì dei segnali luminosi, ma molto deboli e non certo paragonabili ad un’ aurora boreale e inoltre visibili solo nella zona vicina ai trasmettitori, non certo a chilometri di distanza.

Senza scomodare il progetto HAARP vi è una spiegazione più esatta per le recenti aurore boreale: una tempesta solare.

Il nostro sole invia costantemente alla Terra 200 miliardi di mega Watt, contro i circa 10 mega watt immessi nell’atmosfera dalle antenne dell’HAARP.

Per fare un esempio gli effetti di HAARP sulla ionosfera sono simili a quando si lancia un sasso in un torrente: le increspature nell’acqua svaniscono subito e sono visibili solo nel punto diretto dove lo si è lanciato.

Una tempesta geomagnetica del Sole invece con l’interazione tra il vento solare e il campo magnetico della Terra porta grande turbolenza all’atmosfera creando tra l’altro questo fenomeno di aurore boreali.