Così ha titolato la blogger Erika Petromilli, per commentare il volgare, ingiustificato e vandalo gesto del cantante Blanco a San Remo. Chi scrive non è più una ragazzina, da oltre trent’anni vivo attorniata da bambini, adolescenti e giovani, ma vedere quello scempio in diretta mondiale è stato un grande dispiacere. Sì perché da adulta, nonché genitore, mi chiedo dove siano finiti i nostri doveri educazionali, che cosa abbiamo sbagliato e cosa ci siamo persi. Odio la falsa-finta morale perbenista degli over ‘anta, sempre pronti a passare ai raggi X i comportamenti dei giovani, ma questo episodio fa emergere tutte le lacune che la loro formazione umana e sociale vive. Mi piace molto Amadeus come intrattenitore, lo trovo intelligente e capace, ma ritengo che ieri abbia sbagliato, doveva impedire al bulletto maleducato non solo di ritornare sul palco, ma farlo bloccare mentre lo vandalizzava, prendere posizione e squalificarlo, per dare un segnale forte alla famosa “generazione X”, che segue il cantante, e far capire che non tutto è lecito e che esiste il rispetto. Così invece ha legittimato un gesto inaccettabile, di fronte a centinaia di milioni di persone, mostrandosi supino ai poteri forti delle major discografiche e facendo appello ad un logoro “diritto” allo show ad ogni costo, che sdogana comportamenti inaccettabili per una società civile. E la mia età non c’entra nulla in questa considerazione. Spero che oggi arrivi un, seppur tardivo, rattoppo alla decisione di ieri e che il maleducato venga escluso, senza appello alcuno, da uno spettacolo che si fa portavoce di un’intera nazione di fronte al mondo.