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 A Palazzo Reale di Milano il 17 settembre ha aperto le sue porte una mostra straordinaria, dedicata al centenario della nascita di Mike Bongiorno. Un omaggio doveroso a una figura che ha segnato la televisione italiana, ma soprattutto la storia culturale e sociale del nostro Paese.

Mike Bongiorno, spesso definito “uno di famiglia”, ha saputo incarnare, con la sua naturale semplicità e professionalità, il ruolo di amico fidato per milioni di italiani. Il pubblico, nel corso di decenni, l’ha accolto nelle proprie case, riconoscendogli quella presenza discreta ma affettuosa che mai ha tradito l’impegno rigoroso con cui ha condotto una carriera inimitabile. Sessant’anni di televisione, vissuti da pioniere e innovatore, restando però sempre se stesso: una persona genuina, dotata di quel buon senso che il pubblico ha immediatamente percepito e ricambiato con un affetto sincero e duraturo.

Mike non è stato solo un volto noto del piccolo schermo. Ha scritto pagine importanti della nostra storia, pagine che travalicano lo spazio televisivo, lasciando un segno indelebile nella società e nella cultura italiana. Da giovane ragazzo nato a New York da genitori italiani – la madre torinese, il padre di origini siciliane – a partigiano durante la Resistenza, Bongiorno ha vissuto esperienze intense, tra cui la prigionia nei campi tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, un destino segnato da eventi drammatici che hanno temprato la sua determinazione e la sua capacità di adattamento.

Il ritorno a New York dopo la guerra gli permise di avvicinarsi al mondo della radio, dove mosse i primi passi in un percorso che lo avrebbe portato, nel 1952, nuovamente in Italia, questa volta come corrispondente per una stazione radiofonica americana. E fu proprio in quell’Italia in fase di ricostruzione che Mike trovò la sua dimensione. Il destino gli offrì opportunità straordinarie, riconoscendogli la serietà e la preparazione che aveva maturato negli anni.

Grazie a Vittorio Veltroni, funzionario RAI, Bongiorno entrò in contatto con il neonato mondo della televisione, che presto sarebbe diventato il palcoscenico della sua lunga carriera. Il giovane Mike, con il suo carisma italoamericano, ma anche con il fascino di un siciliano dagli occhi chiari, rappresentava il mix perfetto tra innovazione e tradizione, modernità e radici culturali. Era il prototipo del giovane del dopoguerra, entusiasta, dinamico, capace di cogliere le sfide e di affrontarle con un’invidiabile disinvoltura.

Il suo debutto in TV coincise con i primi passi di un medium destinato a cambiare il modo di vivere degli italiani. Bongiorno entrò subito nei cuori del pubblico, diventando un appuntamento fisso nelle serate davanti al televisore, quell’oggetto ancora raro che nelle case più fortunate riuniva vicini e amici per condividere emozioni, informazioni e svago. Programmi come “Lascia o Raddoppia?” rappresentarono non solo una novità televisiva, ma un evento sociale, tanto che perfino i cinema interrompevano le proiezioni per permettere agli spettatori di seguire il quiz condotto dal brillante Mike.

La sua capacità di creare suspense, di intrattenere con una naturalezza disarmante, lo rendeva unico. Mike Bongiorno non era mai costruito o artificioso; il suo essere autentico e spontaneo lo distingueva da chi cercava solo di “apparire”. Era, semplicemente, Mike: un uomo vero, capace di sognare e innovare, sempre attento al suo pubblico, pronto a insegnare e a stimolare la curiosità anche attraverso i suoi celebri rimproveri ai concorrenti dei quiz, che venivano fatti con il garbo e la simpatia che lo caratterizzavano.

E chi potrebbe dimenticare le sue “gaffes” – ormai divenute leggendarie – o il suo famoso “Allegria!” che risuonava in ogni casa come un inno alla leggerezza? Mike, con i suoi pregi e i suoi difetti, faceva parte di quella quotidianità familiare che gli italiani hanno imparato ad amare, giorno dopo giorno.

La mostra a lui dedicata non è solo una celebrazione, ma un viaggio in quella che è stata una delle carriere più lunghe e significative della televisione italiana. Un’esposizione che stupirà per la ricchezza e la cura con cui è stata allestita, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nel mondo di Mike Bongiorno, un mondo fatto di innovazione, semplicità e, soprattutto, grande umanità.

Non perdete questa occasione: sarà un momento per dire, con un sorriso, “Finalmente!”.

Orari di apertura sino al 17 novembre: Da martedì a domenica 10:00 – 19:30

Giovedì fino alle 22:30

Ultimo ingresso un’ora prima.