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Per celebrare i quarant’anni della Università della terza età di Rivoli, la mostra fotografica “Rivoli, viaggio nel tempo”. Fino al 3 marzo 2024 a Rivoli, presso la “Casa del Conte Verde” di via Piol, 8.

Curata da Bruna Bertolo (brillante presidente dell’UniTre cittadina) e dalla professoressa Laura Ghersi (già preside e poi eccellente assessore alla cultura del Comune) e seguita per la parte grafica da Aurelio Mancon, la mostra aggrega molte fotografie che rappresentano scene di vita rivolese del passato prossimo e di quello quasi remoto.

IMMAGINI DI GIORNI DI FESTA E DI LAVORO E PERSONE SIMBOLICAMENTE IMPORTANTI

Giorni di festa: antenati in posa (sempre abbastanza impacciata, a quei tempi) e “col vestito buono”, come una volta si diceva.  Matrimoni, banchetti, danze, riunioni conviviali di gruppi di coscritti, processioni religiose per le stesse vie di oggi, ma nella loro versione antica.

Giorni di lavoro: l’impegno degli artigiani nelle botteghe, le fatiche e la pazienza dei contadini, la quotidiana laboriosità degli operai, la disciplina degli studenti, schierati in ordine geometricamente perfetto accanto ai loro insegnanti.

Foto di   persone, per varie ragioni, degne di ricordo: quelle che sapevano unire o che furono, in qualche modo, emozionalmente importanti per la collettività.

Momenti e persone di un diverso modo di vivere. Quel mondo “di una volta”, finora raccontato ai giovani soltanto dagli anziani, è oggi ben rappresentato da immagini che fanno riflettere.

Le fotografie – con la poesia e la potenza suggestiva del bianco e nero – arrivano dai tanti rivolesi che hanno generosamente aperto i cassetti e gli album dei ricordi, per portare qualcosa del proprio passato agli organizzatori dell’evento.

I volontari hanno poi selezionato e trattato le immagini: catalogandole per argomento, allargandole e trasferendole su tele di formato più ampio.  Ed infine le hanno esposte nel luogo probabilmente più “giusto” e simbolico per il tema dell’esposizione.

LA CASA DEL CONTE VERDE, IL LUOGO PIÙ “GIUSTO”

La mostra si snoda fra le sale antiche della Casa del Conte Verde, su quella via Piol – un tempo chiamata via Maestra – che sale fino al Castello, sede del   Museo di Arte Contemporanea. Quel grande monumento incompiuto, sulla collina morenica, costituisce un altro topos significativo a livello internazionale.

La scelta della location dell’esposizione fotografica, la casa del Conte Verde, nel cuore della città – presso il palazzo medievale (intitolato ad Amedeo VI di Savoia (1334-1383) restaurato con grande cura negli ultimi vent’anni del secolo scorso – è fortemente simbolica.

Nel tempo, infatti, grazie a decenni di intelligente politica culturale, il palazzotto trecentesco   è diventato un imprescindibile   punto di riferimento per i cittadini rivolesi, luogo d’incontro e di confronto, sede di convegni, mostre, dibattiti. Inoltre, esso ha la bellezza dell’essenzialità e le dimensioni relativamenteraccolte del “salotto dei cittadini” Esprime l’illuminante vitalità del laboratorio di pensiero a cui tutti possono liberamente partecipare e contribuire. Questa antica dimora   trasmette la benefica e rassicurante sensazione di offrirsi, ed essere vissuto, come “un luogo comune”, nell’accezione migliore di questa espressione. Cioè: come quell’ agorà contemporanea importante per tutti e dove tutti si possono ritrovare.

Infine, il richiamo al Conte Verde evoca un personaggio realmente esistito: Amedeo VI di Savoia (1334-1383), che fu un grande diplomatico ed un governante illuminato, la cui vita meriterebbe d’essere raccontata. Per la narrazione tradizionale, egli avrebbe abitato in quel palazzo. È radicata la presenza del suo ricordo nell’immaginario collettivo dei rivolesi, per i quali è diventato l’amata maschera del Carnevale. Il Conte Verde viene infatti celebrato ogni anno durante le sfilate carnevalesche. Un uomo e una donna  disposti ad immedesimarsi in quel nobile e  nella  contessa sua sposa , con il seguito del vari cortigiani  – impersonati dal tradizionale gruppo storico, abbigliato con perfette riproduzioni dei costumi  d’epoca – per tutto il periodo delle celebrazioni sfilano sui carri allegorici ,  visitano  gli studenti delle scuole, i malati degli ospedali, gli anziani delle case di riposo, distribuendo sorrisi e dolciumi .                                                               

FRA CIÒ CHE RAFFORZA UNA COMUNITA’, TUTTO SI TIENE

È importante visitare questa mostra non soltanto guardando le immagini, ma anche ascoltando i commenti dei visitatori, i dialoghi, le esclamazioni, gli scambi di opinioni. ella loro agoràproprio alla Casa del Conte Verde – le persone ritrovano il loro passato, con la gratitudine verso coloro che si sono impegnati a ricercarlo ed a raccontarlo attraverso questo importante evento culturale, capace di “sbloccare i ricordi”, come oggi si usa dire, e di emozionare.