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Val di Susa, luogo di storia.

Da qui è passato Annibale nella sua campagna di conquista, da qui è passato Carlo Magno lasciando tracce nel tuttora esistente Sentiero dei Franchi, da qui sono passati migliaia di viaggiatori e pellegrini lungo una via di preghiera e spiritualità che dai monasteri del nord (Mont Saint Michel) conduceva a Roma.

Da qui sono passati anche i cavalieri Templari e i Saraceni.

Le tracce di questi passaggi sono ben visibili nel territorio dominato dalla Sacra di San Michele che dal Monte Pirchiriano veglia immobile sulla valle e i suoi abitanti.

Ma se andiamo a guardare con attenzione troviamo altre tracce , più latenti , più misteriose.

Dal paese di Borgone andando verso San Didero si trova un luogo particolare, il bosco del Maometto, una radura isolata nel folto del bosco dove pareti di roccia hanno una storia da raccontare.

Circolano molte ipotesi su questo luogo, tra cui quella che fosse un ‘antica area in cui sin dai tempi della Preistoria si svolgessero riti legati al ciclo delle stagioni, una tradizione che sarebbe poi proseguita in seguito con le tregende delle masche ( streghe nel dialetto locale ).

I manufatti più misteriosi che si trovano in loco sono sicuramente i grossi massi scolpiti a cerchio, denominati macine.

Molti riconducono questi massi alla tradizione celtica del culto del Sole e alle leggende sulla città di Rama ( l’Atlantide della Valsusa) citata appunto in molte leggende dei Celti.

Sul lato destro della radura , su una parete di roccia , appare una figura antropomorfa detta del Maometto, alta circa 80 cm e collocata all’interno di un tempietto scolpito.

Vi sono anche delle scritte, purtroppo ormai illeggibili causa l ‘usura del tempo.

Una storia narra che un gruppetto di soldati saraceni intorno all’anno 1000 passò di qui e prima di ripartire incise tale figura.

Ma è davvero una raffigurazione del Maometto?

Bisogna ricordare che i Saraceni per tradizione non sono soliti raffigurare la loro divinità, in più recenti studi fanno risalire il bassorilievo al II- III secolo.

L’uomo scolpito nell’incisione ha un busto sproporzionato rispetto a gambe e braccia ed è vestito con una sorta di tunica con cappuccio.

Le sue braccia sono rivolte al cielo quasi in evocazione di una divinità superiore.

Moltissimi sono convinti che probabilmente si tratti di un’incisione funebre per qualche illustre personaggio, ma la teoria che affascina me è diversa.

Trovo molto più pregante la leggenda che narra di antichi visitatori extraterrestri che avrebbero visitato la zona fin dai tempi antichi.

A testimonianza di ciò nella pietra vi sono tacche , usate probabilmente in antichi cerimoniali per reggere fonti di luce , che se unite tra loro formano nettamente la costellazione di Cassiopea.

E che dire delle già citate macine ? Se fossero la riproduzione di oggetti misteriosi scorti dalle antiche popolazioni nel cielo?

Lo stesso bassorilievo del Maometto potrebbe benissimo essere un omaggio ai visitatori alieni con quelle braccia rivolte in alto o addirittura la raffigurazione degli stessi.

Combinato con la vicinanza del monte “alieno” per eccellenza , il Musinè, questa teoria ha sicuramente basi ben solide.

Indipendentemente dal libero pensiero di ognuno io la chiudo così con una frese non mia ma che esprime alla perfezione il mio pensiero.

I want to believe ( io voglio credere)

Fox Mulder in X Filese